La regione Sicilia, l’11 maggio scorso, ha pubblicato il D.D.S. n. 951 con il quale l’assessorato regionale delle infrastrutture, mobilità e trasporti ha bandito la gara per il trasporto marittimo finanziato per le isole Eolie, includendo le tratte di Vibo Valentia e Reggio Calabria. Stanziati 80 milioni di euro per 53 mesi di servizio (ben più di quanto lo Stato investa per il traghettamento veloce nello Stretto).
È interessante notare come la regione abbia inteso finanziare un collegamento interregionale, dai più ritenuto un’eresia. Per giustificare la spesa pubblica, la regione scrive nel bando “Considerato che i suddetti servizi integrativi di collegamento a mezzo navi veloci per le menzionate destinazioni continuano a rivestire carattere di servizio pubblico, in relazione alla non adeguatezza al soddisfacimento delle esigenze della mobilità dei servizi cd. essenziali assicurati dal vettore convenzionato con l’Autorità statale e della scarsa presenza di altri operatori economici che operano con regolarità nei citati ambiti di mercato e che l’offerta dei servizi da essi fornita è, quindi, quantitativamente inadeguata a garantire le esigenze di collegamento e continuità territoriale da e per le suddette destinazioni”.

Il Movimento domanda insomma se la voce di dodici sindaci e dei rappresentanti delle due province, riunitisi a Messina nel novembre 2013, voce che rilevava “il costante, rimarchevole, peggioramento dei servizi di collegamento tra le due sponde dello Stretto in termini di frequenza e di velocità fin dagli anni ’70 dello scorso secolo e segnatamente negli ultimi anni” ed evidenziava “la ormai ineludibile necessità di un deciso impulso alla ricostruzione di un servizio integrato di collegamenti che assicurino la continuità territoriale costituzionalmente garantita”, sia caduta nel nulla o meno.
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